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Pianeta e ambiente

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Bando: 8. Impact Innovation 2021

RiFreRIBE per la rigenerazione dello strato usurato dei dischi di freno usati

Team: Cinzia Menapace, Stefano Gialanella, Giovanni Straffellini, Paolo Bosetti, Hossein Rajaei

Ente beneficiario: Università di Trento - DII

Ulteriori soggetti coinvolti nello sviluppo del Progetto: Trentino Sviluppo SpA - Prom Facility

Il progetto mira allo sviluppo di un sistema alternativo all’attuale dismissione dei dischi freno usati studiando la rigenerazione dello strato usurato mediante rivestimenti ottenuti depositando polveri metalliche selezionate via DED (Direct Energy Deposition), al fine di ridurre le emissioni di particolato pur mantenendo le prestazioni tecniche dell’impianto frenante.

Impatto previsto: Potenzialmente tutti i dischi freno delle vetture su cui si concentra il progetto potrebbero essere rivestiti a fine vita e rimessi in uso anziché essere smaltiti come rottame. I nuovi dischi rivestiti avrebbero una seconda vita a basso impatto ambientale grazie alle ridotte emissioni del disco rivestito, avrebbero inoltre una vita più lunga grazie alla loro minor usura. Non ultimo, i dischi rivestiti avrebbero la possibilità di essere rigenerati più volte, con la deposizione di un nuovo strato di rivestimento. I numeri in gioco, quindi, sono quelli legati alle vendite di dischi freno per le vetture di uso comune.

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Strategie innovative di genome editing



Bando: 8. Impact Innovation 2021
 

Team: Lorenza Dalla Costa, Simone Scintilla, Lisa Giacomelli, Mickael Malnoy, Claudio Moser

Ente beneficiario: Fondazione Edmund Mach

Ulteriori soggetti coinvolti nello sviluppo del Progetto: Consorzio Vivaisti Viticoli Trentini (AVIT)

Il progetto propone l’applicazione di strategie innovative di “genome editing” per produrre varietà di vite da tavola e da vino con resistenza/tolleranza alle principali malattie fungine (peronospora e oidio). La tecnologia prevede l’introduzione, nella singola cellula di vite, del sistema di editing CRISPR/Cas9 veicolato sotto forma di RNA e proteine non integrabili nel genoma vegetale e la successiva rigenerazione di una pianta resistente che mantiene le caratteristiche distintive del vitigno.

Impatto: L’impatto raggiunto si può misurare con l’interesse dimostrato da imprese locali ed internazionali nello stabilire collaborazioni con FEM ai fini della valorizzazione commerciale della tecnologia VITIS-SCT per la produzione di varietà e cloni tipici più adatti alla viticoltura sostenibile del futuro, che richiedano minor input chimici e risorsa idrica, anche in presenza di condizioni climatiche in mutamento. La tecnologia VITIS-SCT viene attualmente applicata presso la Piattaforma di colture in vitro della FEM per produrre prototipi di viti editate su singoli geni di interesse da fenotipizzare e valutare con le opportune prove. Agg. 12.2023

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Bando: 8. Impact Innovation 2021

ZeroWINE - ZERO Waste from WINE industries

Team: Michela Lucian, Fabio Merzari, Pamela Gurlini, Michele Gubert

Ente beneficiario: Carborem srl

Ulteriori soggetti coinvolti nello sviluppo del Progetto: Università di Trento | DICAM, Distillerie Trentine sas, Ecoopera soc. coop., Fondazione Edmund Mach, HUB Inovazione Trentino, Consorzio Lavoro Ambiente

Il progetto ZeroWine mira ad approfondire la tematica relativa alla sanificazione dei residui delle cantine vitivinicole e alla loro valorizzazione in biogas e co-compost. Il progetto mira ad applicare la tecnologia di conversione idrotermica per abbattere i patogeni presenti nei reflui di cantina e per chiudere in modo sostenibile la filiera vitivinicola trentina, mediante un recupero circolare dell’energia e delle risorse con una particolare attenzione alla salute dell’uomo, e alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio trentino.

Impatto previsto: I destinatari sono le cantine vitivinicole e le distillerie, che producono ogni anno migliaia di tonnellate di fanghi dai loro processi, che vengono smaltiti a circa 150 euro/tonnellata. Tali fanghi, classificati come rifiuti, vengono poi inviati ad impianti esterni collocati solitamente fuori regione (incenerimento, discarica). Tali impianti centralizzati non prevedono il recupero circolare dei nutrienti, come azoto e fosforo, contenuti nei reflui delle cantine. L'obiettivo di Carborem è quello di chiudere sul posto la filiera delle aziende vitivinicole mettendo a punto un processo per la produzione di energia pulita e di compost a ridotto contenuto di metalli pesanti, utilizzabile con sicurezza dagli agricoltori dello stesso settore vitivinicolo.

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Bando: 3. Bando Tecnologie Covid

Janus

Team: Gian Pietro Picco e Amy Murphy 

Ente beneficiario: Università di Trento I  DISI

Ulteriori soggetti coinvolti nello sviluppo del Progetto:  Fondazione Bruno Kessler

Janus è un sistema per il distanziamento sociale che sfrutta un dispositivo con due radio: il Bluetooth a cui siamo abituati sui nostri smartphone, e una radio ultra-wideband (UWB), che sugli smartphone sta arrivando solo ora consentendone l’uso in ogni ambito lavorativo e non. Inoltre, può trovare applicazione in contesti non legati alla pandemia, ad esempio per incrementare la sicurezza sul lavoro monitorando la vicinanza degli operatori a macchinari in movimento o altre aree potenzialmente pericolose.

Impatto raggiunto:  Il sistema è stato altresì testato su circa 30 bambini partecipanti alle colonie estive. Janus è stato installato sui dispositivi hardware realizzati da Reply, delle dimensioni di un badge, e commercializzato in svariati ambiti industriali. A oggi circa 2000 dispositivi sono stati installati, principalmente del settore food and beverage, sia in Italia che all’estero. Si prevede di incrementare ulteriormente la penetrazione sul mercato soprattutto negli ambiti correlati alla sicurezza sul lavoro



Bando: 3. Bando Tecnologie Covid

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Soluzioni modulari per la sanificazione dell'aria in ambienti chiusi

Team: Paolo Baldracchi, Marco Giuliani, Michele Bianchi, Pietro Zambelli

Ente Beneficiario: Synapsees srl

Ulteriori soggetti coinvolti nello sviluppo del Progetto:  Trentino Sviluppo SpA, Gruppo DAO

Il progetto UV-it prevede di progettare, testare, realizzare, installare, monitorare e validare soluzioni modulari per la sanificazione dell’aria di ambienti chiusi adibiti a luoghi di lavoro e ad uso quotidiano. UV-it limita la diffusione di virus e batteri attraverso l'aria e permette di utilizzare i ricircoli negli impianti di ventilazione risparmiando energia. I principali destinatari sono facility manager di grandi edifici aperti al pubblico.

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Impatto raggiunto: Pur avendo previsto l'installazione dei demo in tre casi studio (DAO, Trentino Sviluppo e Polo Tecnologico per l'Energia) al termine del progetto non si è riusciti ad avere i demo installati. L'ente sta dialogando con i partner di progetto per la loro installazione.

Bando: 5. Avvio sul mercato 2020

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Shield4US - Lavorare in sicurezza Covid19

Team: Francesco Pilati, Davide Brunelli, Andrea Sbaragli, Luca Santoro, Matteo Nardello

Ente Beneficiario: Università di Trento | DII

Ulteriori soggetti coinvolti nello sviluppo del Progetto:  Meccanica Cainelli, Confindustria Trento

Sviluppo di un’originale architettura hardware e software in grado di ridurre il rischio di contagio da COVID-19 per quei lavoratori che operano in stabilimenti produttivi o locali chiusi tramite georeferenziazione indoor, occupazione degli spazi e valutazione dinamica della qualità dell’aria.

Impatto previsto: Poter fornire alle imprese manifatturiere e non solo una tecnologia di facile adozione e affidabile utilizzo per il tracciamento dei contagi da Covid sul luogo di lavoro ma anche uno utile strumento per la valutazione del rischio di contagio dei diversi processi produttivi monitorati. L’architettura è al momento in fase di testing presso Meccanica Cainelli. Un’eventuale ulteriore evoluzione tecnologica dell’architettura è in fase di realizzazione per integrare ulteriori fattori di rischio di contagio da Covid-19 in ambienti lavorativi alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, quali la trasmissione airborne del virus.

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SPaRKLE, una finestra sul pianeta

Team: Veronica Vilona, Riccardo Nicolaidis, Greta Brianti, Martina Panini, Francesco Rossi, Matteo Polo, Matteo Tomasi, Edoardo Dalla Ricca, Markus Vokojevich

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Ente: TIFPA - Trento Institute for Fundamental Physics and Applications

Ulteriori soggetti coinvolti nello sviluppo del Progetto:  Fondazione Bruno Kessler; ProM Facility di Trentino Sviluppo spa

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SPaRKLE, Small Particle Recognition Kit for Low Energies, è un progetto che mira alla realizzazione di uno strumento scientifico compatto per lo studio dei Terrestrial Gamma-Ray Flashes (TGF) dallo Spazio. Essi sono brevi ed intensi lampi di raggi X scaturiti da violenti fenomeni temporaleschi. Sono già studiati con strumenti da terra, ma avere misure dallo Spazio permetterebbe di averne una panoramica completa. Poiché i TGF sono fenomeni tipicamente tropicali, un loro follow-up, sia da terra che dallo spazio, permetterebbe uno studio dell’evoluzione della meteorologia locale, affetta da tropicalizzazione. L’idea è progettare uno strumento stand-alone, interfacciabile con dispositivi complessi ma che abbia un costo contenuto in modo da renderlo un ottimo mezzo per unire l’interesse scientifico con la parte formativa. Con SPaRKLE potremo avvicinare i ragazzi alle tecnologie legate allo Spazio, mondo che porta in sé grande multidisciplinarietà e competenze spendibili in ogni settore tecnico.

Impatto: progetto in corso

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ALPINVISION: la piattaforma ad alto impatto locale che semplifica la gestione e lo sviluppo di Comunità Energetiche Rinnovabili

Ente: Alpinvision srl

Team: . Mattia Dallapiccola, Alessia Cornella, Filippo Segata

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Ulteriori soggetti coinvolti nello sviluppo del Progetto:  Circoscrizione del Bondone, Comune Baselga di Piné, KonCeRT. Energy Renovation Studio srl, Eureka srl, Federazione Trentina della Cooperazione, N.E.G. Group srl

ALPINVISON è una startup che opera nel settore Cleantech con l’intento di traghettare i territori verso una crescita sostenibile locale. Propone il perfezionamento di una piattaforma digitale (HUB) che partecipa al processo di elettrificazione facilitando l’accesso a fonti di energia rinnovabili e offre una soluzione innovativa rivolta alla gestione partecipata delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) promuovendo una visione di sostenibilità multidimensionale e legata al territorio. La piattaforma sistematizza la connessione tra i reparti energetici, sociali, economici, istituzionali e civili. Vengono così forniti strumenti per: efficientare la produzione energetica degli impianti; modernizzare la governance e il coordinamento della CER; velocizzare le interazioni tra imprese, PA e cittadini; semplificare comunicazione e partecipazione della popolazione; predisporre ed intensificare le opportunità di investimento e di occupazione; sensibilizzare il territorio sui temi della sostenibilità; incentivare le collaborazioni tra imprese, università e organismi di ricerca.

Impatto: progetto in corso

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TRENTINOISE - Un nuovo rilevatore dell'inquinamento acustico per salvaguardare la fauna e il benessere dei cittadini

Ente: Fondazione Edmund Mach I Direzione CRI

Team: Federico Ossi, Francesca Cagnacci

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Ulteriori soggetti coinvolti nello sviluppo del Progetto:  Azienda Provinciale per la Protezione dell'Ambiente APPA della PAT, Comune di Pellizzano, Econtrovertia aps, Omega SAS, Parco Nazionale dello Stelvio Lombardia

In ogni istante, viene generato un notevole numero di suoni. Tra questi, il rumore associato ad attività umane genera l’inquinamento acustico, che influenza negativamente sia la fauna sia il benessere e la salute delle persone che fruiscono della naturalità del territorio. L’impatto di questa forma di inquinamento in ambiente naturale, dove mancando il rumore di fondo gli eventi sonori vengono percepiti in modo amplificato rispetto ai contesti urbani, è tuttavia poco noto. Servono quindi strumenti che siano in grado di distinguere tra suoni di “buona qualità” (es., il cinguettio degli uccelli) e rumori di “cattiva qualità” (es. il traffico automobilistico), per poter salvaguardare la fauna e al contempo massimizzare il benessere dei cittadini che fruiscono della natura. Il progetto ‘Trentinoise’ prevede di sviluppare un nuovo strumento che sia in grado di distinguere tra queste tipologie di suono, indicando così aree privilegiate, ed aree dove interventi mitigatori possono ridurre l’inquinamento acustico. Lo strumento di ‘Trentinoise’ integra diverse componenti, tra cui un sensore acustico ed una stazione meteo, per riconoscere i suoni legati ad eventi atmosferici rispetto ad altre sorgenti di rumore. Questi sensori verranno sviluppati in laboratorio, testati in condizioni naturali, ed infine analizzati secondo i più recenti e innovativi standard di conoscenza. Con questo progetto, si aprono le porte per una nuova modalità di indagine dell’inquinamento acustico in Trentino ed oltre, con l’obiettivo ultimo di innalzare gli attuali standard di monitoraggio per poter preservare la natura e il benessere dei cittadini.

Impatto: progetto in corso

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